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Alimentatore 20 - 50 Volt, multiuso

 

Ho tirato giù dalla Ford la radio col riproduttore di cassette per sostituirla con una con lettore CD, MP3 e USB  incorporato. La vecchia autoradio fà bella mostra di se in un mobiletto di legno a casa ed è alimentato da un apparato interamente autocostruito. Quello che vi propongo non è nulla di nuovo circuitalmente parlando, si tratta di un alimentatore stabilizzato elettronicamente che trova la sua maggiore applicazione nel campo della bassa frequenza e dell'alta fedeltà, dove, come è risaputo, per ottenere il massimo del rendimento dai gruppi finali è utile se non indispensabile avere a disposizione una fonte di alimentazione il più possibile stabile e decentemente filtrata da residui di alternata.

Lo schema Elettrico tratto da un CQ del 1972

Questo alimentatore non presenta sostanziali novità in fatto di circuito. infatti mi sono preoccupato di utilizzare tutti componenti facilmente reperibili e poco costosi in modo tale da garantirne la realizzazione anche a coloro che non abitando nei grossi centri e avrebbero trovata difficoltà nel reperimento dei componenti. L'assemblaggio in pratica del prototipo è stato realizzato su circuito stampato e come si può notare dalla foto, le dimensioni della piastra sono notevolmente ridotte rispetto ai modelli che si trovano in commercio. Il motivo principale che mi ha spinto alla realizzazione di questo alimentatore in versione «mini» è stata la richiesta di corrente variabile e perfettamente stabilizzata di molti apparati come i gruppi della Sinclair o altri gruppi di dimensioni ridotte e utilizzanti circuiti integrati come per esempio il MARK 20 della Vecchietti il cui rapporto dimensioni/potenza è eccezionale. L'alimentatore oltre

che per alimentare  amplificatori di potenza di dimensioni ridotte, si presta egregiamente ad alimentare gruppi finali da 100 W mono o 50+50 W stereo; nel mio caso è stato utilizzato per alimentare un'autoradio HIFI tirato giu da una Ford destinata alla rottamazione; unico accorgimento, alimentando gruppi di discreta potenza è quello di dotare il transistor Q3, di un discreto dissipatore di almeno 2°C/W. Le caratteristiche massime di questo alimentatore sono 50 V efficaci di ingresso e una corrente massima in uscita di 3A intermittente. Il circuito di regolazione è costituito dai due transistori Q1 e Q2 collegati in circuito Darlington, il transistor Q2 è il comparatore amplificatore di errore. Il condensatore C1 che deve essere di almeno 2.000 uF è la capacità minima di filtro dopo il ponte raddrizzatore, la resistenza R1, polarizza il collettore di Q2 ed è shuntata dalla capacità C2 che evita eventuali instabilità del circuito. Lo zener Z1 polarizza a tensione fissa l'emettitore di Q2, la base di Q1, preleva la tensione di riferimento dal partitore costituito da R2-P1, e R3. Le capacità C4 e C3. oltre a migliorare il filtraggio abbassano la resistenza interna dell'alimentatore. La resistenza R4 e lo zener Z2 forniscono una tensione fissa di 9 o 10 ,V con una ventina di milliampere; il valore di R4 lo si potrà ricavare dal grafico 1, in quanto il valore di tale resistenza è strettamente legato alla tensione sulla quale disponete la uscita (VA) mediante il trimmer P1.

Riproduzione del circuito stampato su piastra di vetroresina.

Stampare la figura quì a fianco, che rappresenta nelle dimensioni reali il circuito. Ricalcate con carta carbone le piste sulla piastra ramata. Con un pennarello indelebile - PentelPen N50 - o simile, riempite le piste tracciate. Versate in una bacinella di plastica una soluzione di Cloruro Ferrico (FeCl3) e deponete a galleggiare la piastra per una decina di minuti con la parte ramata a contatto con il liquido. Lavate sotto acqua corrente e togliete il colore del pennarello sulla piastra con paglietta abrasiva fine. Forate come indicato, con trapano a punta sottile e iniziate il montaggio dei vari componenti. Saldare a stagno i terminali con saldature "calde"

Seguendo esattamente o il circuito elettrico o le disposizioni dei componenti riportati sul disegno quì sotto.

 

Come devono essere disposti i componenti sul circuito stamparo. Questa è la vista opposta a quella delle piste di rame.

 

Particolari accorgimenti di montaggio e di messa a punto non ve ne sono e se tutto è stato fatto a dovere il circuito funzionerà senza noie al primo colpo; un particolare consiglio è quello di non utilizzare l'alimentatore per tensioni di uscita inferiori di oltre 10V, alla tensione continua misurata a vuoto ai capi del condensatore C1, ciò per non mandare in superdissipazione il transistor Q3 che con 3A dissiperebbe oltre 30 W. Per la scelta della tensione efficace sul secondario del trasformatore allego una tabella, la corrente nel secondario sarà di 2 o 3A a seconda delle esigenze richieste dai gruppi finali in vostro possesso.

Tabella per ricavare il valore della tensione efficace sul secondario del trasformatore in funzione delle tensioni VA richieste in uscita e a pieno carico.

VA con 2.5 A                              VIN eff a vuoto
40 - 50 VL                            40 Veff +/- 10%
30 - 40 VL                            30 Veff +/- 10%
20 - 30 VL                            25 Veff +/- 10%

 

 

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