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  Pinacoteca

 

Adiacente al Teatro c'è il Palazzo martinetti Bianchi, con maestosa facciata, grande cortile interno e sala adorna di un affresco di Giacinto Diano, nel quale trionfano divinità olimpiche nel fasto della vita e della luce, secolo XVIII, XIX. Originariamente Collegio dei Gesuiti, è oggi sede della Pinacoteca "Costantino Barbella" ordinata in numerose sale. In esse sono da ammirare le pregevoli opere neoclassiche di Nicola De Laurentiis e di Raffaele Ferrara (artisti teatini), quelle di Francesco Paolo Michetti, di Costantino Barbella, di Filippo Pa­lizzi, di Federico Spoltore e le opere delle donazioni Scala, Selecchy, de Riseis Manzi-Fé.

 

Chieti,Palazza Martinetti  "Cortile interno e accesso alla Pinacoteca  "

 

Palazzo Arcivescovile

L'edificio è stato costruito per uso civile ed è appartenuto a Caio Vezio Attico, padre di Marco Vezio. Incerta è l'epoca in cui l'edificio sia passato in proprietà ed uso dei Presuli teatini. Il Palazzo conserva la sua destinazione da oltre mille anni, in quanto il Presule Luidino lo restaurò nell'anno 1006, pertanto si suppone l'avvenuta sua precedente destinazione a sede vescovile. Questa antica e illustre dimora raccoglie le memorie ed i fasti più ragguardevoli della storia pubblica della Città attraverso la lunga serie dei suoi Vescovi, a cominciare da San Giustino, che i chietini vollero Vescovo della Città ove morì nel 300 dell'E.V. (Era Volgare). La facciata, come la osserviamo oggi, semplice e armoniosa, è stata rifatta negli anni 1877-1887 per poter allargare la via Pollione. Nel 1470 il Vescovo Colantonio Valignani, chietino, volle ampliarlo aggiungendovi la Torre, in laterizio a vista, adorna nella parte terminale con coppelle maiolicate.

 

Chieti, Museo Barbella  "Ingresso Pinacoteca "

 

Chiesa di Sant' Agata

La Chiesa di Sant'Agata è una delle Chiese più antiche della città edificata dal Vescovo Tommaso nel 1288, probabilmente sulle rovine di una Chiesa pre esistente, trasformata e rinnovata attraverso i tempi, essa non conserva di antico se non il fianco destro con una finestra gotica richiusa e il portale dell' ingresso principale, opera del secolo XIII (foto 29). Chiesa di patronato della famiglia Henrici, come risulta anche dallo stemma gentili zio esistente sopra il portale, fu ceduta alla Curia nel secolo XIX. Adiacente alla Chie­sa è il Conservatorio del SS. Rosario, che fu fondato nel 1701 per le donne traviate e pentite e che oggi accoglie un pensionato femminile.Proseguendo per via F. e L. Vicoli si arriva in via degi Agostiniani dove troviamo la Chiesa di Sant'Agostino.

 

Chiesa di Sant' Agostino

La Chiesa di Sant' Agostino è una delle maggiori Chiese della Città, eretta nel 1316 dagli Agostiniani insieme al monastero adiacente, oggi trasformato in Scuola Professionale. Nel 1562 subì un incendio; quindi fu rifatta con l'aiuto di Paolo IV che, a mezzo di un prete, incitò i fedeli alla ricostruzione. La forma odierna si deve a un rifacimento del 1751 durante il quale la Chiesa fu arricchita di stucchi e di quadri. Della costruzione originaria trecentesca rimane la fiancata orientale costruita in laterizio, divisa in piu campate a mezzo di lesene, ornata con finestre ogivali e coronate da una cornice ad archetti.

 

 

Portale d'ingresso  della chiesa di Sant'Agostino

 

Nell'interno: nella seconda cappella a destra, il quadro con il Transito di San Giuseppe, attribuita alla scuola di Luca Giordano, gravemente danneggiato da restauri di mani inesperte; nella terza cappella, il quadro con Sant'Agata, opera di Giovanni Franceschelli; dello stesso artista abruzzese è la Via Crucis; sulle pa­reti laterali del presbiterio vi sono due pannelli in stuc­co raffiguranti la vita di Sant'Agostino; in quello di destra è visibile, sul fondo, uno scorcio di Chieti; nella prima cappella a sinistra, un grande Crocifisso ligneo policromato, riferibile al secolo XVIII; nella seconda cappella, il quadro con la Madonna della Cintura, opera di Donato Teodoro, del secolo XVIII; un Reliquiario della Madonna in argento cesellato, mobile, opera di scuola napoletana del secolo XVIII; sulle pareti della Chiesa vi sono delle decorazioni a pannelli in stucco, raffiguranti la vita di Sant' Agostino. Unica nota dolente e che la chiesa è quasi sempre chhiusa e mi è stato difficile fotografarne l'interno.

 

Chiesa di Sant'Agostino "Lapide sopra il portale d'ingresso"

 Madonna degli Angeli

Scendendo dalla scala mobile, dietro a San Giustino, si arriva al parcheggio dei pulmann di linea e facendo ancora cinquecento metri si arriva al quartiere della Madonna degli Angeli. E' uno dei quartieri più antichi di Chieti, quello che ha avuto le prime case popolari negli anni cinquanta, che si è sviluppato negli ultimi anni verso la Madonna della Misericordia e col passare del tempo è destinato ad attaccarsi a Chieti Scalo che comprende oggi la totalità della zona industriale di Chieti. Quì c'è la Chiesa della Madonna di moderna costruzione ma non per questa meno significativa per la gente di questo quartiere. E' gestita, la parrocchia da circa quarant'anni da un parroco, Don Amaddia, che ha saputo catalizzare attorno alla chiesa persone di tutte le estrazioni riunendole in "comunità cristiane" e rinverdendo la fede con il suo costante esempio e il suo attaccamento alla figura della Madonna e del Cristo. Le sue "messe" sono seguitissime e nei giorni di festa, la domenica per intenderci, la chiesa è stracolma di fedeli. Famosissime, durante le festività pasquali, sono le sue messe con la "lavanda dei piedi" e lamessa con la veglia che si protrae, con la chiesa stracolma di fedeli di tutte le età, dalle dieci di sera alle sei del mattino e il battesimo dei bimbi nati nell'ultimo mese, viene fatto per immersione totale degli stessi in una vasca d'acqua riscaldata preparata per l'occasione solenne , nella notte in cui il Cristo risorge. La chiesa possiede due statue a grandezza naturale, quella di San Rocco e quella appunto della Madonna degli Angeli. Quest'ultima viene portata a spalle, su un catafalco da quattro persone in occasione della processione che si svolge annualmente in ricorrenza della festa di quartiere. La festa della Madonna degli Angeli cade il due di agosto. La piazza antistante la Chiesa si riempie di numerosissime persone devote, che sono lì  per assistere ai festeggiamenti che culminano con l'accensione e il ballo della caratteristica "pupa". Le bancarelle distribuiscono i sacchetti di "nucelle" e cartocci di"lupini" che vengono consumati stando seduti ai tavolini di legno, accompagnando il tutto con abbondanti libagioni a base di boccaloni di birra.Per l'occasione ritornano gli "emigranti" interni e quelli che vengono dall'estero per partecipare alla festa e fare così la cosiddetta "rimpatriata".

Chiesa della Madonna degli Angeli  "Vista dall'ex caserma dei vigili del fuoco di Chieti"

 

Chiesa della Madonna degli Angeli  "Processione in occasione della festa di quartiere del 2 agosto"

Cliccando sulle immagine piccole si accede all'immagine a grandezza naturale

 

 

 

 

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